martedì 12 febbraio 2013

A Carnevale ogni scherzo vale


Un po' di storia

Carnevale a Roma - olio su tela di Joahnnes Lingelbach
foto tratta da Wikipedia
Col termine Carnevale s'intende il periodo di tempo che va dalla fine delle feste natalizie alla Quaresima.

Sapevate che già nell'antichità esistevano festività simili? Presso i greci c'erano le feste dionisiache e i romani avevano i loro Saturnali, mentre a febbraio festeggiavano i Lupercalia con riti legati al mondo agricolo pastorale e alla fertilità. Perfino nell'antico Egitto le celebrazioni in onore di Iside comportavano la presenza di gruppi mascherati.

E' soprattutto nel Medioevo che il Carnevale assume le sue connotazioni caratteristiche. Durante la "festa dei folli" si consumavano ricchi pranzi in previsione dei digiuni quaresimali e i festeggiamenti si facevano trasgressivi e senza limiti morali. Con la Controriforma, però, la Chiesa impose una certa censura. 

Nel Cinquecento nacquero le prime maschere regionali grazie alla diffusione di compagnie girovaghe di guitti. 
Nel corso del Seicento, con la Commedia dell'Arte, si accentuò il legame con la regione d'origine. Allora, come oggi, Pulcinella rappresentava Napoli, Arlecchino la maschera del bergamasco, Meneghino quella di Milano, Pantalone di Venezia.


Maschera veneziana - Fonte Wikipedia
Nella società odierna la dimensione trasgressiva del Carnevale si è perduta. Sopravvive come festa dedicata all'allegria e al travestimento di grandi e piccini.
Viareggio, Ivrea, Acireale, Putignano, sono solo alcuni dei tanti paesi che conservano l'antica tradizione carnascialesca, anche se per me il più affascinante  rimane sempre quello di Venezia, un concentrato di sfarzosa eleganza nella città più romantica del mondo.

Come ogni festa che si rispetti, anche il Carnevale ha i suoi dolci dedicati.

Frappe, chiacchiere, bugie ... ogni regione le chiama in maniera diversa ma alla fine il risultato non cambia: friabili sfogliatine  da friggere, zuccherare e gustare calde calde.

 Ecco dunque la ricetta
300 g di farina
30 g di olio
1 uovo
1 pizzico di sale
latte quanto basta per impastare
buccia di arancia e limone grattugiate

Versate la farina setacciata sulla spianatoia. Nell'incavo centrale sgusciate un uovo intero, l'olio, il pizzico di sale e le bucce degli agrumi. Sbattete l'uovo con la forchetta e amalgamate bene tutti gli ingredienti. L'impasto dev'essere  elastico. Se risultasse duro aiutatevi con un po' di latte tiepido.
Stendete una sfoglia molto sottile. Ritagliate rombi e losanghe con la ruota dentata. Friggetele in olio ben caldo.
Spolverizzate con zucchero a velo.

Una variante più golosa ma anche maggiormente calorica, si ottiene con i ravioli dolci.
La ricetta è uguale alla precedente ma l'olio andrà sostituito con 50 g di burro e all'impasto verranno aggiunti 50 g di zucchero.
Bisognerà stendere due sfoglie. Sulla prima si disporranno dei mucchietti di marmellata o Nutella. Spennellate intorno con un albume. Ricoprite con la seconda sfoglia facendo attenzione a sigillare bene i ravioli sui bordi. Ritagliate con la ruota dentata. Friggeteli e lasciateli intiepidire prima di mangiarli, ammesso che riusciate ad aspettare tanto.  


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