mercoledì 20 marzo 2013

Salento in love Antologia 2013



Ecco l'antologia della prima edizione del premio Salento in love, organizzata dall'Associazione culturale Morfè, che racchiude fra gli altri, il mio racconto: "Il giardino dei melograni".




Cinque storie emozionanti, che spaziano dal Medioevo all'Ottocento, ambientate nello splendido scenario salentino.

Consigliato alle inguaribili romantiche che amano il lieto fine.

L'antologia è disponibile su www.Amazon.itwww.bookrepublic.it  in formato PDF .

Ecco un breve estratto:

... La canicola di luglio rendeva faticoso perfino respirare. La terra era riarsa. Piegati dalla siccità, i maestosi ulivi chinavano le chiome argentee al suolo. Stanchi e svogliati, uomini e animali soffrivano per l'afa opprimente, lavori e conversazioni ridotti al minimo. Dall'alba al tramonto, l'unico suono ininterrotto era il frinire monotono delle cicale. (...)
Nel cerchio che si era formato al centro dell'aia, una giovane donna danzava al ritmo allegro della pizzica. Bruna e slanciata, i lunghi capelli aggrovigliati, fra occhiate invitanti e movenze graziose, metteva in mostra il suo corpo pieno e sinuoso, svelato sia dalla profonda scollatura del corpetto che dal sapiente ondeggiare della gonna intorno alle gambe nude e ben tornite.
Tutti gli sguardi erano fissi su di lei che agitava un fazzoletto rosso fra le mani.
Ogni uomo tratteneva il fiato, eccitato, sperando di essere scelto.
La musica si fece veloce, ossessiva, fino al brusco finale.
Infine, il panno di seta sfiorò la spalla di Francesco che restò impassibile, quasi sdegnoso. Un silenzio attonito calò sugli astanti raggelando la scena.
L'aveva vista solo una volta, quand'era una ragazzina, eppure aveva riconosciuto subito quella creatura scura e sensuale: era Odilia, l'amante di suo padre.
Certamente contava d'irretire anche lui, pensò il giovane con stizza. Sostenne il suo sguardo di fuoco per attimi che sembrarono eterni.
A giudicare dall'odio che le bruciava in fondo agli occhi, la donna in quel momento l'avrebbe ucciso.  



sabato 16 marzo 2013

Orecchiette alle cime di rape


 
Le orecchiette, chiamate anche chiancarelle, minghieridd o recchietedd sono realizzate rigorosamente a mano, con la semola di grano duro, e rappresentano il piatto più conosciuto della tradizione gastronomica pugliese.  
Di norma vengono preparate il sabato e lasciate seccare all'aria sulla spianatoia di legno, in attesa del pranzo festivo. La mattina della domenica si procede con la preparazione del ragù che viene lasciato cuocere a fuoco dolcissimo per almeno tre ore, finchè la carne non si sfalda.   
Grazie alla loro forma concava, le ruvide cupolette raccolgono molto bene il sugo.
Gli strascinati invece sono una versione realizzata senza cupola.

Il nome e la preparazione cambiano anche in base alla zona in cui si vive.

Un tempo si usava preparare un'orecchietta più grande e mescolarla alle altre. Chi la trovava nel piatto, veniva soprannominato " u minghierul" fra gli scherzi e le risate dei commensali perchè quel nome indicava un sempliciotto.


A Cisternino, incantevole paesino della Valle d'Itria, si realizzano con grano tenero  poco raffinato, sono più grandi e prendono il nome di "recch'd'privt" ovvero orecchie di preti. Tradizionalmente si condiscono con ragù di coniglio.
Se invece si preferisce un sugo senza carne, si può optare  per la ricotta forte, che è un tipo di formaggio spalmabile, piccante, ottenuto dopo una speciale lavorazione della ricotta. Un cucchiaio aggiunto a fine cottura, conferirà al condimento un gusto particolare.

Una ricetta  molto veloce da realizzare è quella con le cime di rape.


Ingredienti x 4 persone

400 g di orecchiette
600 g di rape
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
4 alici dissalate o in olio
peperoncino (se piace)
2 spicchi d'aglio

Mettete l'acqua a bollire in una grossa pentola e nel frattempo pulite le rape. Prendete soltanto le cime più tenere con l'aggiunta di qualche fogliolina e lavatele bene.
Quando l'acqua bolle, salate, versate le rape e lasciatele bollire per un paio di minuti. Aggiungete le orecchiette e mescolate bene.

Nel frattempo, in una padella di ferro versate l'olio, gli spicchi d'aglio, le alici e il peperoncino. Quando l'olio inizia a sfrigolare, mescolate finchè le alici non si sciolgono. Lasciate imbiondire l'aglio, poi toglietelo.

Scolate le rape con le orecchiette e versatevi sopra l'olio bollente. Mescolate tutto e servite. 

Con questo piatto così saporito, si accompagna bene un ottimo vino rosso come il nostro Primitivo.