mercoledì 24 luglio 2013

Castel del Monte: mistero e magia nel luogo più enigmatico di Puglia

Rappresenta a buon diritto una delle principali mete turistiche della regione.
Situato sopra un'altura che domina tutto il circondario, Castel del Monte emerge in tutta la sua bellezza fin da lontano.
A mano a mano che ci si avvicina, aumenta il fascino di questa struttura unica al mondo per il sottile mistero che l'avvolge.


La storia

Federico IICostruito nel lontano 1240 per ordine di Federico II di Svevia, il castello è giunto fino a noi grazie a una serie di restauri che ne hanno conservato la forma e l'integrità.  Non risulta però che l'imperatore vi abbia mai soggiornato.
Dopo la caduta degli Hohenstaufen, Carlo I d'Angiò vi imprigionò i figli di re Manfredi, prima di ucciderli. Infatti, tranne che per brevi periodi in cui furono celebrate feste nuziali, il castello rimase adibito a carcere. Purtroppo, essendo rimasto incustodito,  nel corso del tempo è stato sistematicamente saccheggiato, spogliato dei marmi e degli arredi fino a diventare ricovero per pastori e covo di briganti finché, nel 1876,  non è stato acquistato dallo Stato italiano. 

L'immagine

Il castello è stato costruito per essere visto prima di tutto a distanza, infatti da qualsiasi direzione si giunga, l'immagine è sempre la stessa: una corona turrita ottagonale. Come il cerchio della tavola rotonda, l'ottagono non consente un punto di vista privilegiato.
La particolarità di Castel del Monte è proprio questa, il numero otto. Ci sono otto torri, otto sale, otto lati nelle mura e nel cortile interno, otto foglie sui capitelli delle colonne e così via.

Che cos'è in realtà Castel del Monte?

E qui comincia l'enigma. Nonostante venga citato nei documenti imperiali come Castrum, non può essere considerato una struttura difensiva poiché manca di tutto : fossato e ponte levatoio,  postazioni per archi e balestre, caditoie attraverso le quali gettare olio bollente sui nemici. Inoltre le scale a chiocciola che consentono di salire al piano superiore girano tutte sulla sinistra favorendo gli invasori a scapito dei difensori.
Si è pensato che potesse essere una residenza pensata come rifugio per la caccia col falcone di cui l'imperatore era un appassionato cultore tanto da aver scritto anche un trattato sull'argomento De arte venandi cum avibus.

In effetti la zona all'epoca era ricca di vegetazione e di acque, tuttavia viene da chiedersi dove avrebbe alloggiato la corte visto che il castello è sprovvisto di forni, stalle, cucine e cantine per conservare le provviste.
Allora non resta che una spiegazione. Il castello aveva uno scopo esoterico.


Il simbolismo

File:Castel Del Monte June1997.jpgL'ottagono esprime la figura di mediazione fra il quadrato e il cerchio, la terra e il cielo. Il castello è orientato con i punti cardinali e la sua facciata è rivolta a Est. All'alba degli equinozi un raggio di sole penetra attraverso la finestra del piano superiore, attraversa la sala, esce da quella che si affaccia sul cortile e va a posarsi sopra un riquadro che un tempo conteneva un bassorilievo raffigurante una donna che riceveva l'omaggio di alcuni cavalieri (forse la Terra baciata dal sole?).
In una delle sale rimane traccia di un mosaico pavimentale che ripete un disegno usato per pratiche magiche: un doppio quadrato con gli angoli orientati verso i punti cardinali. In ogni angolo vi è un cerchio.
Secondo gli antichi testi di magia, pare che il mago dovesse porsi in quello centrale, e i suoi adepti negli altri quattro mentre al di fuori venivano bruciati i profumi.
Nel cortile sono incise scritte misteriose e nella chiave di volta di una sala è rappresentato il Bafometto, simbolo dei cavalieri Templari, gli antichi monaci-guerrieri molto versati nelle arti esoteriche. Anche su alcuni gradini delle scale a chiocciola sono incisi dei cerchi.
In tutta la costruzione troviamo la  divina proporzione, ossia il rapporto 1,618 che veniva usato oltre che per armonizzare il corpo umano anche in architettura e non mancano precisi riferimenti astrologici e matematici.



Come ci si arriva 

Percorrendo la S.S. 170  e infine la S.S. 98. Giunti in loco, bisogna lasciare l'auto in un parcheggio a pagamento ma si può usufruire di un comodo servizio di navette che stazionano sotto il castello. Dopo una breve salita a piedi, si arriva finalmente davanti all'ingresso.
Non dimenticate di consultare le previsioni meteo prima di partire perché altrimenti potrebbe capitarvi di trovare il castello immerso nella nebbia, com'è successo a me due volte su tre.
 
Da visitare nei dintorni
 
Andria, a soli 18 km, fiorente cittadina agricola, in cui è interessante visitare il Palazzo Ducale, le chiese, e il Museo del Confetto di Giovanni Mucci, oltre a fare una sosta per  assaporare gli squisiti confetti, tenerissimi e ripieni di mandorla, nocciola, cioccolato o liquore. Tra le specialità gastronomiche andriesi non si possono dimenticare gli sponsali "arraganati" con uova e pomodorino, gli strascinati, le orecchiette , le carni alla brace e gli indimenticabili dolci alle mandorle.
Ruvo di Puglia vanta una stupenda cattedrale in stile romanico-pugliese risalente al 1237.
 
Un'ultima romantica curiosità
La scrittrice Ornella Albanese ha ambientato il suo romance storico "Il volo del falco" nel 1245, epoca in cui il castello era appena stato costruito, e lo descrive con la sua consueta maestria nelle pagine del libro edito da Mondadori nella collana I romanzi. Narra la vicenda del valoroso cavaliere Angus di Yeslick al quale l'imperatore Federico II ha imposto di sposare la figlia del duca di Sassovivo. Ma chi è in realtà Beatrice di Sassovivo?
Se volete saperne di più andate sul sito dell'autrice: www.ornellaalbanese.it dove potrete leggerne anche un breve estratto.
 
  

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