lunedì 16 settembre 2013

La "Cialledda" un piatto estivo freschissimo e gustoso

Con questo termine si vuole indicare un piatto della cucina contadina pugliese, a base di pomodori, che un tempo veniva preparato in estate per utilizzare i tozzi di pane raffermo che altrimenti avrebbero dovuto essere gettati via.
"Il pane non si butta" era l'insegnamento delle madri avvezze a lavorare duramente per sfamare la famiglia, e quando non avevano altro da mettere in tavola preparavano "ne cialledd".
All'epoca, il pane cotto nel forno a legna era l'alimento base dell'alimentazione delle classi più umili tanto che ancora adesso, secondo i nostri anziani, sprecarlo "è peccato".
Oggi se ne consuma sempre meno, e spesso per fare la cialledda si usano le friselle o i taralloni scaldati in forno, ma, volendo seguire la tradizione, si può preparare un gustoso piatto di riciclo del pane avanzato in settimana.
Molti ristoranti lo ripropongono anche, nelle sue infinite varianti, a beneficio dei turisti.

Per un piatto di cialledda occorrono:

4 o 5 pomodorini verdi
sale 
olio extravergine di oliva
origano
acqua
qualche fettina di cipolla, se piace
pane pugliese raffermo con la crosta

La preparazione è semplicissima.
Lavare i pomodori, affettarli e adagiarli in un piatto fondo
condirli con sale, olio e origano e poca cipolla affettata
aggiungere il pane raffermo a pezzetti e acqua fredda a filo
lasciare insaporire per qualche minuto
consumare prima che il pane s'impregni troppo.

Alcuni vi aggiungono anche gambetti di sedano o un cetriolo affettato.

Frisella 0000.jpgLa frisella, chiamata anche il pane dei Crociati perché favorì il vettovagliamento delle truppe in Terra Santa, viene preparata con farina di grano duro o di orzo, anche mescolate fra loro.
Si tratta di un tarallo che viene cotto in forno.
A metà cottura viene sfornato, tagliato a metà e infornato nuovamente fino a cottura definitiva.
Grazie a questa doppia cottura, può essere conservato per mesi.
Un tempo le friselle venivano infilate in una cordicella a formare una collana che poteva essere facilmente trasportata, oppure conservate in un grosso orcio di terracotta chiamato "capasone".
Oggi le possiamo trovare nei supermercati racchiuse in buste di plastica.
Oltre che nella cialledda, la frisella (frisedd) viene consumata anche da sola, bagnata con poca acqua nella parte ruvida e condita semplicemente con pomodoro, sale, origano e olio.
Le friselle vengono consumate tutto l'anno, in special modo in estate,  e sono preferite in quelle situazioni che sconsigliano il consumo di pane fresco, ad esempio dai marinai che partono per le battute di pesca.