martedì 11 febbraio 2014

Riso al forno con patate e carciofi

Una tipica ricetta invernale nel segno della migliore tradizione gastronomica pugliese, fatta di preparazioni semplici e ingredienti genuini.

La cottura in forno e la gratinatura renderanno questo piatto particolarmente gustoso. Se poi avete la fortuna di possedere un forno a legna, sentirete che bontà...


Ingredienti per 4 persone
4 carciofi puliti e tagliati a spicchi
250 g di riso che non scuoce (parboiled)
3 patate medie
prezzemolo tritato
sale
pepe
olio extravergine di oliva
formaggio Grana grattugiato
pangrattato


Sul fondo di una teglia su cui avrete spruzzato un po' d'olio, disponete uno strato di carciofi affettati. Salate e pepate.
Coprite i carciofi con il riso.
Affettate le patate e coprite completamente il riso parboiled in modo da formare una sorta di coperchio.
Salate, pepate e aggiungete il prezzemolo tritato.
Spargete il Grana grattugiato e infine coprite tutto con un po' di pangrattato (una volta cotto si formerà una bella crosticina dorata).


Aggiungete la quantità di acqua salata necessaria a raggiungere il livello delle patate.
Infornate a 200° per 45 minuti circa.


Il riso deve essere necessariamente il parboiled perché tiene la cottura altrimenti vi ritroverete con un risultato "colloso" che vi rovinerà la riuscita di questa ricetta.


Se vi interessa un'altra gustosa ricetta di riso al forno, cliccate su Riso con patate e cozze






Curiosità


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Il carciofo (Cynara Scolymus) è una tipica pianta degli ambienti mediterranei. Il suo ciclo naturale è autunno-primaverile: alle prime piogge autunnali le gemme del rizoma si risvegliano ed emettono nuovi getti. I primi capolini sono emessi verso la fine dell'inverno, a partire dal mese di febbraio. In tarda primavera la pianta va in riposo con il disseccamento di tutta la parte aerea.


La storia
La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, e prende il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo.
Nel secolo XV il carciofo era già consumato in Italia. Venuto dalla Sicilia, appare in Toscana verso il 1466.
La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Sarebbe stata costei che lo portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia. Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi.


Componenti
Dopo l'acqua, il componente principale dei carciofi sono i carboidrati, tra i quali si distinguono l'inulina e le fibre.
I minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio.
Tra le vitamine prevale la presenza di B1, B3, e piccole quantità di vitamina C.


La medicina naturale e la fitoterapia usano il carciofo nel trattamento dei disturbi funzionali della cistifellea e del fegato, delle dislipidemie, della dispepsia non infiammatoria e della sindrome dell'intestino irritabile. Lo utilizza inoltre, per il suo sapore amaro, in caso di nausea e vomito, intossicazione, stitichezza e flatulenza. La sua attività depurativa (derivata dall'azione su fegato e sistema biliare e sul processo digestivo) fa sì che venga usata per dermatiti legate ad intossicazioni, artriti e reumatismi.


 Fonte Wikipedia









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